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08/09/2023
16:58

Imprese e Aiuti di Stato: ecco come agevolano l’accesso al credito

Le imprese hanno bisogno nel loro ciclo di attività di interfacciarsi con diversi stakeholder: clienti e fornitori, certo, ma anche istituti finanziari ed enti pubblici che possono supportare le loro esigenze di sviluppo e di liquidità. In questo contesto si inseriscono i cosiddetti Aiuti di Stato, soluzioni che governi e istituzioni mettono a disposizione del tessuto imprenditoriale per agevolarne la crescita e la produttività. Con Andrea Dominici, Responsabile Soft Loans & Public Support Programs, cercheremo di fare chiarezza intorno a questi temi, rispondendo ai dubbi più comuni.

Quali sono le tipologie di aiuti che le Istituzioni mettono a disposizione delle imprese?

Gli Stati e, più in generale, gli Enti pubblici hanno a loro disposizione svariati strumenti per intervenire a supporto delle imprese.

Gli aiuti pubblici spesso prevedono un’erogazione diretta di denaro, ma possono anche consistere in un “aiuto indiretto” in termini risparmi e benefici fiscali, per esempio, a fronte di un investimento (la modalità tipica è il credito d’imposta, come ad esempio quello per l’acquisto di beni strumentali).

I contributi diretti vengono classificati sulla base della finalità a cui sono destinati in:

  • Contributi in conto impianti: si tratta di contributi a fondo perduto (non è prevista la restituzione) finalizzati a sostenere il costo di acquisto di beni di investimento;
  • Contributi in conto esercizio: sono sempre contributi a fondo perduto, finalizzati a contribuire a sostenere le spese di gestione corrente (spesso abbinate ad un progetto di investimento);
  • Contributi in conto interesse: sono contributi a fondo perduto finalizzati ad abbattere le spese sugli interessi di un finanziamento erogato a tassi di mercato.

Una tendenza degli ultimi anni vede inoltre lo Stato orientarsi all’impiego di misure volte ad agevolare l’accesso al credito bancario da parte delle imprese.

In che modo le agevolazioni per l’accesso al credito bancario sono un’opportunità per le PMI e perché lo Stato entra nel libero mercato del credito?

Le PMI rappresentano uno dei pilastri portanti dell’economia italiana: ammontano a circa 3,3 milioni (l’89% delle imprese in Italia), generano nel complesso un fatturato pari a 1.800 miliardi di euro (il 43% del totale imprese italiane) e impiegano 12 milioni di addetti. Ma questa tipologia di imprese, sebbene presenti dei vantaggi in termini di flessibilità ed adattabilità, soffre storicamente di una serie di limitazioni rispetto alle grandi imprese, dovute proprio alla ridotta dimensione.

Le principali possono essere riassunte in:

  • Difficoltà di accesso ai mercati finanziari, del debito e dell’equity, con conseguente sottocapitalizzazione;
  • Struttura finanziaria sbilanciata verso il breve termine, con difficoltà nel fare investimenti;
  • Minore possibilità di spesa in ricerca e sviluppo;
  • Maggiore difficoltà di commercializzazione e distribuzione dei propri prodotti e servizi sul mercato nazionale ed internazionale globalizzato;
  • Maggiori difficoltà di dotarsi di competenze manageriali specializzate.

Lo Stato, proprio per la peculiarità del nostro sistema produttivo incentrato sulle PMI, è intervenuto per rimuovere, o perlomeno per cercare di attenuare, le limitazioni (fallimenti del mercato e barriere strutturali) che le affliggono, cercando di consentire un miglior accesso ai finanziamenti bancari.

In cosa consistono gli strumenti agevolati per l’accesso al credito e quali sono le principali soluzioni di finanza agevolata offerte da Banca Ifis?

Lo Stato entra nel mercato del credito essenzialmente su tre fronti:

  • La concessione di una Garanzia pubblica finalizzata al miglioramento del merito di credito della PMI. Lo Stato si affianca alle imprese, attenuando la cronica debolezza della struttura finanziaria;
  • L’erogazione di Contributi finalizzati a ridurre il costo del credito, rendendolo più sostenibile nel tempo. Tematica quanto mai attuale dato l’incremento dei tassi di riferimento per contenere l’inflazione;
  • La concessione di una Provvista agevolata alle banche, utilizzabile esclusivamente per finanziare le PMI. In questo modo lo Stato cerca di orientare e stimolare l’attenzione delle Banche verso questa tipologia di imprese.

Banca Ifis è attiva e presente su tutti e tre i fronti sopra riportati:

  • Offre finanziamenti alle PMI sotto varie forme (mutui, factoring, leasing) finalizzati sia alla liquidità che agli investimenti. I finanziamenti possono essere Garantiti dallo Stato fino ad un massimo dell’80% (Fondo di garanzia per le PMI – legge 662/92). Ma non si ferma alle sole PMI, perché anche le grandi imprese possono accedere a mutui garantiti dallo Stato (Garanzia SupportItalia di SACE);
  • Consente l’accesso ai contributi in conto impianti della Legge Sabatini. Tali contributi vengono abbinati alla erogazione di finanziamenti di medio termine (leasing e mutui) finalizzati all’acquisto di beni nuovi, strumentali all’attività di impresa delle PMI;
  • Attraverso le provviste della BEI e di Cassa Depositi e Prestiti, Banca Ifis ha istituito appositi finanziamenti destinati esclusivamente alle PMI, con anche un vantaggio in termini di tasso.

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali ed economiche dei prodotti citati, consulta i fogli informativi disponibili nella sezione sezione Trasparenza del sito www.bancaifis.it e nelle filiali di Banca Ifis.

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