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Economia Sempreverde

Il giorno nero dei nostri resi è il 2 gennaio

Finito il periodo di vacanze e cene, moltissime persone al mondo si occupano di effettuare i resi di regali ricevuti e acquisti fatti online nelle settimane precedenti.

Nel 2020 la società di spedizioni UPS stimò in 1,9 milioni di pacchi il numero di pacchi che furono depositati nella propria rete logistica proprio il 2 gennaio: +26% rispetto all’anno precedente.

Secondo il Sustainability Report di iF-Returns del 2024, soltanto in Italia abbiamo un tasso medio di reso di circa il 20%: tradotto, ogni 10 prodotti acquistati ne restituiamo due.

Un trend, quello dei resi, che aumenta proporzionalmente all’incremento quantitativo dei nostri acquisti online, alla facilità offerta dai portali di restituire gli articoli e all’emergere di mercati come quello del fast fashion.

E che si traduce in un «traffico» di merci che nel mondo genera circa 23 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Per visualizzare il dato: è come se prendessimo 5 milioni di automobili e le mettessimo sulle strade a correre a tutta velocità per un anno.

L’insostenibilità è dovuta tra le altre cose al packaging, al trasporto e agli sprechi.
Perché non tutti i prodotti resi finiscono in magazzino pronti per essere rivenduti: ogni anno si stima che 1 reso su 10 finisca in discarica, per un totale di 6 miliardi di euro di prodotti sprecati.

Tra i settori che pesano di più, l’industria della moda. Ogni europeo scarta in media 12 kg di prodotti l’anno, per un totale di 5,8 milioni di tonnellate sprecate.

Nel 2024 Greenpeace Italia, in collaborazione con Report, ha cercato di scoprire cosa accade ogni volta che restituiamo un abito.

Per due mesi, ha acquistato online 24 capi su 8 tra i principali portali e-commerce. Quindi ha inserito nei capi arrivati un localizzatore gps e ha avviato la procedura di reso, per poi tracciare gli spostamenti del pacco. I risultati sono incredibili: in media ogni pacco reso viaggia per 4.500 km, spesso finendo in altri Paesi europei o in Cina. Dei 24 indumenti resi, 14 non sono ancora stati rivenduti. Tra spostamenti e packaging, l’impatto ambientale medio del trasporto di ogni ordine e reso corrisponde a 2,78 kg di CO2 equivalente.

Il problema è reale, visto che le emissioni dovute ai resi dovrebbero aumentare del 25% entro il 2050, e si studiano soluzioni.

Tra le tecnologie più promettenti per contrastare il fenomeno c’è l’intelligenza artificiale che, grazie alle sue capacità predittive, ottimizzerà i processi logistici e la gestione dell’inventario dei magazzini, riducendo così gli sprechi.

 

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