- L’utile netto del 2022, al netto della PPA, rappresenta il record storico per la Banca.
- Rivista al rialzo la guidance dell’utile netto per il 2023: 150 milioni di euro rispetto ai 137 milioni di euro previsti nel Piano Industriale 2022-2024.
- L’attività commerciale della Banca, in crescita in tutti i settori, ha consentito di ottenere risultati eccellenti sia sui ricavi (+15%) sia sugli incassi Npl (+11%), entrambi al massimo storico.
- Deliberata la proposta di distribuzione di 0,40 euro per azione a titolo di saldo del dividendo per l’esercizio 2022. A novembre 2022 era già stato distribuito l’acconto sul dividendo per l’esercizio 2022 pari a 1 euro per azione. Il totale dei dividendi 2022 (a titolo di acconto e saldo) ammonta, quindi, a 1,40 euro per azione.
- Il CET1 ratio si attesta al 15,01%, includendo l’utile e al netto del dividendo per l’esercizio 2022, posizionandosi ampiamente sopra i requisiti patrimoniali richiesti, pari all’8,65%.
Risultati Preliminari per l’Esercizio 2022
Dati riclassificati – 1° gennaio 2022 / 31 dicembre 2022
- Il margine di intermediazione, in crescita del 13,4% a 680,5 milioni di euro rispetto ai 599,9 milioni di euro del 2021, beneficia di maggiori ricavi nel Settore Commercial & Corporate Banking, pari a 318,4 milioni di euro (+12,7% rispetto al 2021), nel Settore Npl, pari a 284,3 milioni di euro (+10,4% rispetto al 2021) e nel Settore Governance & Servizi e Non Core, pari a 77,8 milioni di euro (+30,3% rispetto al 2021).
- I costi operativi, pari a 390,4 milioni di euro (+7% rispetto a 364,8 milioni di euro del 2021), aumentano per le maggiori spese del personale (150,8 milioni di euro rispetto a 141,8 milioni di euro del 2021), principalmente per la crescita della remunerazione variabile e per il contributo, in termini di risorse, collegato all’acquisizione ex Aigis Banca, e le altre spese amministrative (242,4 milioni di euro rispetto a 231,8 milioni di euro del 2021) per maggiori costi legati al recupero dei portafogli Npl e ad alcuni progetti strategici del Gruppo.
- L’utile netto di pertinenza del Gruppo è pari a 141,1 milioni di euro, in crescita del 40,3% rispetto ai 100,6 milioni di euro del 2021.
- Il costo del credito è pari a 77,5 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto al 2021. Il dato del 2022 include 21,7 milioni di euro di rettifiche sul portafoglio Npl a fronte del cambiamento normativo relativo all’innalzamento della soglia minima per il pignoramento delle pensioni.
- La posizione di liquidità, al 31 dicembre 2022, è pari a oltre 600 milioni di euro di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 500%).
Requisiti di capitale
- CET1 pari a 15,01% (15,44% al 31 dicembre 2021) e TCR pari a 18,82% (19,63% al 31 dicembre 2021), calcolati includendo l’utile del 2022 e al netto del dividendo.
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Roma, 9 febbraio 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Ernesto Fürstenberg Fassio, ha approvato i risultati preliminari relativi all’esercizio 2022.
“Questo risultato premia un percorso in cui abbiamo continuato a investire sulle nostre persone; un lavoro di team, che unito ai nuovi processi di Governance e alla sostenibilità, ci ha permesso di creare profitto, generando anche un impatto positivo per i territori e le comunità in cui operiamo”, dichiara Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis.
“Nel 2022 Banca Ifis ha registrato una forte crescita di tutti i principali indicatori economico-finanziari e industriali. Con un utile netto 2022 che si è attestato a 141,1 milioni di euro, in crescita del 40% rispetto al 2021, la Banca ha superato, in anticipo di un anno, l’obiettivo di utile 2023 previsto nel Piano Industriale, pari a 137 milioni di euro. Si tratta di una performance che rappresenta il massimo storico per la nostra Banca guidata principalmente dall’andamento favorevole dei ricavi. Questi risultati sono stati raggiunti nonostante un contesto macroeconomico caratterizzato da numerose incertezze rispetto allo scenario previsto dal Piano Industriale 2022-2024: la guerra in Ucraina con la conseguente instabilità geopolitica, la crescita del PIL inferiore alle attese, la crescita dell’inflazione e i cambiamenti normativi che hanno inciso sul business Npl e sul business di acquisto di crediti nei confronti della pubblica amministrazione, oltre alla modifica dei parametri del TLTRO attuati dalla BCE a novembre 2022. I risultati positivi ottenuti nel 2022 ci hanno spinto a rivedere a rialzo del 10% l’obiettivo di utile 2023, a 150 milioni di euro rispetto ai 137 milioni di euro stimati nel Piano Industriale 2022-2024. Un obiettivo che si basa sull’ipotesi di una modesta crescita del PIL, con un progressivo calo dell’inflazione e una evoluzione del costo del funding in linea con il consenso di mercato. Sostenuti dai risultati positivi ottenuti nel precedente esercizio e dalla solidità del nostro modello di business, continueremo a lavorare con determinazione alla realizzazione del nostro Piano Industriale”, dichiara Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis.
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I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking, in crescita del 12,7% rispetto al 2021, riflettono l’efficienza del modello di business di Banca Ifis. La Banca si trova positivamente correlata ai tassi di interesse (l’85% del portafoglio crediti è a tasso variabile), i volumi del Factoring e del Leasing, strettamente legati agli importi delle fatture e al prezzo dei beni sottostanti, hanno evidenziato una dinamica favorevole, riflettendo direttamente l’aumento dell’inflazione, mentre il numero dei clienti del Factoring è aumentato da 7,6 mila del 2021 a 8,1 mila del 2022. Nel 2022 i tassi di crescita della Banca sono stati superiori a quelli dei mercati di riferimento: il turnover del Factoring – escludendo la componente verso la PA, il cui business è in corso di review in seguito alla Nuova Definizione di Default – è cresciuto del 18,2% (rispetto al +14,5% del mercato) e le erogazioni del Leasing del 38,6% (rispetto al +9,7% del mercato).
Nel Settore Npl, i recuperi di cassa sui portafogli acquistati sono stati pari a 384 milioni di euro, in crescita dell’11% rispetto a 345 milioni di euro del 2021. Procede in linea con le attese l’acquisto di portafogli Npl: nel 2022 Banca Ifis ha acquistato Npl per 2,4 miliardi di euro in termini di GBV. La nuova normativa, che incrementa da 750 euro a 1.000 euro la soglia minima di pignorabilità delle pensioni, ha portato a una stima di minori incassi sul portafoglio Npl per 21,7 milioni di euro, interamente spesati nel 2022.
Il portafoglio di proprietà nel Settore Governance & Servizi Non Core ha beneficiato di titoli di stato con rendimenti legati all’inflazione e dell’acquisto, nel corso del quarto trimestre del 2022, di un portafoglio titoli di debito emessi da primarie istituzioni finanziarie e corporate europee con un rapporto rischio rendimento particolarmente interessante.
La prudente politica di credito ha portato a incrementare ulteriormente le riserve accantonate per far fronte ai potenziali rischi del rallentamento della crescita economica, nonostante, a oggi, non si rilevino segnali di deterioramento. Le rilevanti riserve accantonate per il Covid nel corso dei precedenti esercizi sono state riqualificate all’interno delle predette riserve per far fronte ai possibili rischi macroeconomici. Il Gross Npe Ratio e il Net Npe Ratio si attestano rispettivamente al 5,9% e al 4%. I valori si attesterebbero rispettivamente al 4,3% e al 2,4%, escludendo le riclassificazioni derivanti dall’applicazione della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale, caratterizzati da un limitato rischio di credito e da lunghe tempistiche di pagamento.
I coefficienti patrimoniali sia della Banca sia del Gruppo, si mantengono ampiamente superiori ai livelli minimi richiesti, con un CET1 Ratio consolidato pari al 15,01% (15,44% al 31 dicembre 2021) e il Total Capital Ratio consolidato pari al 18,82% (19,63% al 31 dicembre 2021). La leggera diminuzione dei ratio patrimoniali rispetto a dicembre 2021 è dovuta allo sviluppo dell’attività commerciale e all’acquisto del portafoglio titoli di debito emessi da primarie istituzioni finanziarie e corporate europee.
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un saldo del dividendo per l’esercizio 2022 pari a 0,40 euro (al lordo delle ritenute di legge) per ciascuna delle azioni Banca Ifis emesse e in circolazione (e quindi escludendo le azioni proprie detenute dalla Banca). A novembre 2022 era già stato distribuito l’acconto sul dividendo per l’esercizio 2022, pari a 1 euro per azione. Il totale dei dividendi (a titolo di acconto e saldo) per l’esercizio 2022 ammonta, quindi, complessivamente a 1,40 euro per azione. Il saldo del dividendo 2022, ove approvato dall’Assemblea, verrà messo in pagamento con data stacco cedola n. 27 (ex date) il 22 maggio 2023, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 23 maggio 2023 e data di pagamento (payment date) il 24 maggio 2023.