- L’aumento della redditività conferma la forza e validità del modello di business anche nell’attuale contesto macroeconomico.
- L’andamento favorevole dei ricavi, in crescita dell’8% rispetto al primo trimestre 2022, è favorito dalla positiva correlazione dei crediti commerciali al rialzo dei tassi di interesse, dai recuperi del Settore Npl e dall’accelerazione del business in seguito al processo di digitalizzazione intrapreso dalla Banca.
- Il costo del credito, ai minimi storici, include ulteriori 5 milioni di euro di accantonamenti prudenziali sui crediti in bonis a fronte dello scenario attuale ancora caratterizzato da incertezza.
- La raccolta da clientela è stabile grazie alla forte componente retail, pari a oltre il 90%.
- Il CET1 Ratio è in crescita al 15,21%, escludendo l’utile del primo trimestre 2023, sopra i requisiti patrimoniali richiesti (8,65%).
- Approvato dall’Assemblea degli Azionisti il saldo del dividendo per l’esercizio 2022, pari a 0,40 euro, con stacco cedola previsto il prossimo 22 maggio 2023.
Risultati del primo trimestre 2023
Dati riclassificati – 1° gennaio 2023 / 31 marzo 2023
- L’utile netto di pertinenza del Gruppo è pari a 45,9 milioni di euro, in crescita del 31,4% rispetto ai 34,9 milioni di euro del primo trimestre 2022.
- Il margine di intermediazione, in crescita del 7,7% a 175,8 milioni di euro rispetto ai 163,3 milioni di euro del primo trimestre 2022, beneficia della positiva correlazione del Settore Commercial & Corporate Banking al rialzo dei tassi di interesse. I ricavi del Settore Npl, sostanzialmente stabili rispetto al primo trimestre 2022, evidenziano la solidità della raccolta stragiudiziale nonostante il rialzo dell’inflazione.
- I costi operativi, pari a 91,1 milioni di euro (+3,7% rispetto a 87,8 milioni di euro del primo trimestre 2022), aumentano per le maggiori spese del personale (39,7 milioni di euro rispetto a 36,6 milioni di euro del primo trimestre 2022) e le maggiori altre spese amministrative (53,8 milioni di euro rispetto a 53,6 milioni di euro del primo trimestre 2022). La moderata crescita riflette la compensazione dell’inflazione con l’attento controllo dei costi e il continuo miglioramento dell’efficienza.
- Il costo del credito è pari a 10 milioni di euro ed include ulteriori 5 milioni di euro di accantonamenti prudenziali sui crediti in bonis a fronte di potenziali rischi legati al contesto macroeconomico.
- La posizione di liquidità, al 31 marzo 2023, è pari a oltre 1,4 miliardi di euro di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 800%).
Requisiti di capitale
- CET1 pari a 15,21% (15,01% al 31 dicembre 2022) e TCR pari a 18,45% (18,82% al 31 dicembre 2022), calcolati escludendo l’utile del primo trimestre 2023.
Roma, 11 maggio 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, riunitosi in data odierna, ha approvato i risultati relativi al primo trimestre 2023.
“Il primo trimestre 2023 ha confermato l’ulteriore accelerazione della redditività di Banca Ifis, guidata dall’andamento favorevole dei ricavi e dal basso costo del credito. La strategia individuata nel Piano Industriale 2022-2024 e focalizzata sulla valorizzazione del nostro modello di business ci ha portato a rafforzare ulteriormente il rapporto tra rischio e rendimento anche in relazione all’attuale fase di incertezza del contesto macroeconomico globale. Il nostro portafoglio è prevalentemente composto da attivi a breve scadenza, crediti di qualità, in larga misura garantiti, e depositi diversificati sia per scadenza che per canale di raccolta: per questi motivi guardiamo con positività al prosieguo dell’anno in corso nel quale puntiamo con decisione a raggiungere i target di utili, già rivisti al rialzo rispetto agli obiettivi annunciati nel Piano Industriale. Vogliamo posizionarci sempre più come il punto di riferimento per le piccole e medie imprese italiane, accompagnandole nelle sfide che il mercato pone loro davanti. Il tutto rafforzando ulteriormente la nostra già elevata capacità di remunerare gli azionisti che già nel 2022 ci ha portato ad essere la prima Banca in Italia per dividend-yield”, dichiara Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis.
Nel primo trimestre del 2023, l’utile netto del Gruppo Banca Ifis si è attestato a 45,9 milioni di euro, registrando una crescita del 31,4% rispetto ai 34,9 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno.
I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking, in crescita del 19,0% rispetto al primo trimestre 2022, riflettono la positiva correlazione della Banca al rialzo dei tassi di interesse (l’85% del portafoglio crediti commerciali è a tasso variabile). I volumi del Factoring e del Leasing, strettamente legati agli importi delle fatture e al prezzo dei beni sottostanti, hanno evidenziato una dinamica favorevole, riflettendo direttamente l’aumento dell’inflazione e le nuove iniziative commerciali. La focalizzazione su attivi a breve scadenza consente alla Banca di adeguare rapidamente il profilo di liquidità e la strategia commerciale: il factoring verso le Pmi, pari a circa 2 miliardi di euro, ha scadenza media di 3 mesi, il 70% dei crediti verso clientela ha scadenza inferiore a 3 anni ed il 90% inferiore a 5 anni. I crediti verso clientela sono quasi tutti garantiti, mitigando così il rischio di credito: il factoring presenta la doppia garanzia del debitore ceduto e del cedente, il leasing ha la garanzia della proprietà del bene sottostante, i mutui a medio termine sono per l’80% garantiti dallo Stato, i crediti verso le farmacie hanno solitamente la farmacia stessa a garanzia. Il portafoglio di finanza strutturata, che rappresenta solo il 7% dei crediti verso clientela ed è attualmente tutto classificato in bonis, ha un leverage contenuto (PFN/EBITDA di 2,7x) e accantonamenti prudenziali a fronte di potenziali rischi macroeconomici.
Nel Settore Npl, i recuperi di cassa sui portafogli acquistati sono stati pari a 97,5 milioni di euro, in crescita del 7,0% rispetto al primo trimestre del 2022. L’attività di recupero stragiudiziale e i nuovi piani volontari di pagamento, oggetto di attento monitoraggio da parte della Banca, non evidenziano ad oggi impatti significativi derivanti dal rialzo dell’inflazione e dei tassi di interesse. Nel periodo, il portafoglio Npl acquisito ha per circa il 2/3 del valore la garanzia del lavoro o altre attività reali del debitore.
Il portafoglio di proprietà nel Settore Governance & Servizi e Non Core ha beneficiato dell’acquisto, nel corso del quarto trimestre del 2022, di un portafoglio titoli di debito emessi da primarie istituzioni finanziarie e corporate europee con un rapporto rischio rendimento particolarmente interessante. Nel primo trimestre sono stati venduti alcuni titoli di Stato a lunga scadenza beneficiando di un particolare momento favorevole del mercato.
La prudente politica di credito ha portato a incrementare di ulteriori 5 milioni di euro le riserve accantonate per far fronte ai potenziali rischi macroeconomici. Il Gross Npe Ratio e il Net Npe Ratio si attestano rispettivamente al 6,1% e al 4,1%. I valori si attesterebbero rispettivamente al 4,5% e al 2,5%, escludendo le riclassificazioni derivanti dall’applicazione della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), caratterizzati da un limitato rischio di credito e da lunghe tempistiche di pagamento.
I depositi verso clientela, che sono invariati nei primi tre mesi dell’anno, sono costituiti per oltre il 90% dalla componente retail e sono diversificati in termini di scadenza, raccolta e canale. I depositi del conto Rendimax sono per circa 2/3 a termine e per l’83% garantiti dal Fondo Interbancario, essendo di importo inferiore a 100.000 euro. Il costo dei depositi, in aumento rispetto al trimestre precedente, è comunque in linea con le nostre previsioni.
I coefficienti patrimoniali sia della Banca che del Gruppo si attestano a livelli ampiamente superiori ai livelli minimi richiesti, con il CET1 Ratio consolidato pari al 15,21% (15,01% al 31 dicembre 2022) e il Total Capital Ratio consolidato pari al 18,45% (18,82% al 31 dicembre 2022).
Il 20 aprile 2023 l’Assemblea degli Azionisti ha approvato la distribuzione di un saldo del dividendo per l’esercizio 2022 pari a 0,40 euro (al lordo delle ritenute di legge) per ciascuna delle azioni Banca Ifis emesse e in circolazione (e quindi escludendo le azioni proprie detenute dalla Banca). Il totale dei dividendi (a titolo di acconto e saldo) per l’esercizio 2022 ammonta, quindi, complessivamente a 1,40 euro per azione. Il saldo del dividendo 2022 verrà messo in pagamento con data stacco cedola il 22 maggio 2023, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 23 maggio 2023 e data di pagamento (payment date) il 24 maggio 2023.