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EL.VA.S, l’azienda delle donne della valle

Simbolo degli anni ’80 i tabelloni ci hanno fatto sognare, emozionare e tante volte anche disperare. Pochi sanno che in Italia c’è un’azienda specializzata nella creazione di questi prodotti: una cooperativa composta principalmente da donne, che da poco più di 40 anni si occupa di progettare, assemblare e montare tabelloni, ma anche schede elettroniche.

Esperienza, affidabilità e innovazione.

Perché avete scelto proprio questi tre valori?

Affidabilità perché per noi il cliente è sempre la cosa più importante. Qualsiasi impegno prendiamo, facciamo ovviamente di tutto per mantenerlo. Se il cliente è in difficoltà siamo a disposizione per risolvere la questione: è emblematico il fatto che anche dopo 20 anni tornano da noi per richiedere supporto. Sanno che gli diamo assistenza e sappiamo che sono contenti del nostro operato.

Il termine esperienza è molto legato all’affidabilità: operiamo nel campo da più di 40 anni. Facciamo due tipologie di prodotti: tabelloni elettronici per lo sport, ma anche schede elettroniche per diversi comparti. Erano gli anni ’80, dalle palestre, ai locali, ai negozi…Tutti avevano bisogno di tabelloni elettronici. Noi siamo stati dei veri e propri pionieri impiegando per primi la tecnologia a led. A quell’epoca, infatti, i tabelloni erano a lampadine. A ogni partita, però, qualcuno doveva cambiare quelle che non funzionavano. Noi invece abbiamo sempre pensato a una progettazione a led, che all’epoca era la novità. Una tecnologia che si è evoluta poi con il tempo.

In Italia adesso siamo solo due aziende a occuparci di questa tipologia di prodotto: se siamo rimasti noi qualche motivo ci sarà. Sicuramente è un dato importante il fatto che siamo gli unici a produrre internamente tutto. Progettiamo, assembliamo, installiamo e diamo assistenza post-vendita. Normalmente aziende come le nostre non hanno una parte dedicata all’elettronica. Per noi invece è possibile perché produciamo anche schede elettroniche. Avendo il processo sotto diretto controllo, anche se dovesse succedere un problema, riusciamo subito a intervenire.

E infine innovazione, un termine che sta alla base del nostro percorso imprenditoriale. L’elettronica è in continua evoluzione ed è sempre più presente nel mercato. Se si vuol rimanere al passo con i tempi si devono fare investimenti sul cambiamento tecnologico.

Innovazione vuol dire anche ridefinire le proprie attività per limitare i danni all’ambiente. Nel nostro mercato alcuni protocolli, come quello di Kyoto, ci hanno imposto di rispettare delle regole: ad esempio dal 2000 non possiamo più usare il piombo.

Avete superato i 40 anni di attività.

Quali progetti per il futuro, per i prossimi 40?

Il nostro focus principale è incentrato sull’esportazione dei tabelloni elettronici, perché per noi il mercato al momento è solo italiano. Da un po’ di tempo partecipiamo anche a eventi di settore di respiro europeo, ma come può immaginare con il covid le cose sono cambiate.

Qual è il rapporto di EL.VA.S con il territorio?

È un rapporto molto stretto e molto intenso. L’azienda nasce nei primi anni ’80 come terzista nel mondo dei televisori. Negli anni immediatamente successivi, l’attività entra in crisi. Ed è stato in quel momento che la cooperativa ha scelto di cambiare rotta iniziando a creare un prodotto proprio: tabelloni elettronici per lo sport, con l’obiettivo di assicurare il lavoro a tutti i dipendenti di Colere.

Da qui siamo ripartiti e siamo andati avanti: qualche tempo fa abbiamo festeggiato i primi 40 anni. Attualmente abbiamo 23 dipendenti, più della metà donne, con un turnover molto basso. Basti considerare che io stessa sono entrata nel 1997 e non sono più andata via. Era il mio primo lavoro, ma avevo voglia di fare. Così piano piano, anno dopo anno, sono diventata Responsabile Commerciale e successivamente Presidente. Un ruolo sicuramente stimolante, ma che mette a dura prova chiunque, ancora di più se sei una donna e, come me, hai una famiglia. Ma posso contare il supporto della grande famiglia di EL.VA.S: qui ci conosciamo tutti e ci aiutiamo ogni giorno.

Le donne sono una grande risorsa per noi, così come poi in realtà tutti i dipendenti. Siamo consapevoli che spostarsi da Colere, paesino di 1.000 abitanti e che dista più di 50 km da Bergamo e da Brescia, potrebbe risolvere tanti dei nostri problemi logistici.

Banalmente, molti clienti hanno dei dubbi sulle tempistiche di consegna proprio perché siamo in una posizione più defilata. Ma noi, senza i nostri collaboratori e senza quindi la nostra valle, non saremmo arrivati a festeggiare 40 anni di attività ed è per questo che continueremo a restare qui e a credere nel nostro progetto.